domenica 3 novembre 2013

Nel segno della saracca: situazioni di miseria passata ...che tanti ricordano ancora




La saracca, come la sardina e l'aringa, è un pesce della famiglia dei clupeidi che grazie alla facilità di conservazione (effettuata secondo il principio della salagione) tra il XIV e il XV secolo si diffuse rapidamente in tutta Europa diventando uno dei cibi più comuni e a buon mercato.
Tali caratteristiche fecero sì che, per secoli e fino a pochi decenni fa, venisse identificata come "cibo dei poveri".
Disposte a raggiera in barilotti di legno, le saracche si propongono ancora oggi con il loro scintillante colore argenteo di pesce azzurro misto al brunito dell'affumicatura.


Già il testo che segue, tratto dal libro Ti ricordi il profumo del brodo? di Donatella Boccalari, ne anticipa un ricordo dal valore storico ...coniugato successivamente (sempre ad opera dalla stessa autrice) al sapore gastronomico, grazie al post SARACCA E POLENTA appena pubblicato.


... Chi non ha mai sentito raccontare della saracca (salacca in italiano) appesa sopra la tavola e strofinata a turno dai componenti della famiglia con fette di polenta? Questo pesce, povero e pieno di spine, era così ricco di sapore che riusciva a trasferire un po' del suo gusto a ogni fetta di polenta, dando l'illusione a chi l'addentava di mangiare qualcosa in più. ...

Oltre la testimonianza, tutto questo vuole essere anche una piccola ghiotta anticipazione dell'aperitivo letterario organizzato per sabato 9 novembre a Guastalla, occasione per chiacchierare diffusamente tra amici di "Sentimenti e Sapori della NOSTRA CUCINA".







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